Primo premio ex aequo Concorso natalizio Ellerì Le sirene stanno suonando per “prove tecniche”, ma di solito non c’è acqua alta a dicembre, il mese più bello a Venezia. Poca gente, venessiani e connoisseurs, tante luminarie mai banali o troppo colorate. Sono i grandi marchi che se ne occupano in Merceria, Frezzaria, Ascensione, luoghi dell’Alta […]
Voria che a vegnerme tor fosse mia sorea e co voxe de cantieena come par svegiarme ea me dixesse : Do-o-or, xe ora. Voria che ea so man fosse calda i so oci boni come al soito el sorixo un poco ironico par no farme ciapar paura. E cussì, andar sensa pensar al doeor de […]
Galina viene dall’Ucraina, è alta, occhi azzurri, capelli neri, un bel sedere formoso, modi gentili. Cristiana ortodossa, parla un buon italiano con voce un po’ stridula. Ha una cinquantina di anni e i penultimi 5-6 passati come badante di una anziana signora colta, con leggera demenza senile e molti problemi fisici. L’ha vestita, portata a […]
Si muove sotto alle lenzuola come un bruco nella muta, movimenti quasi impercettibili, lenti, ma visibili. E’ sistemata su un letto ad acqua, su triplice strato di cuscini disposti a ventaglio. Una mano piccola, sottile, ossuta fuoriesce dalla montagna di tela bianca e cerca incessantemente di piegare, piegolinare, appiattire, sistemare un angolo del grande copriletto […]
I vicini: «Gentile, solare, salutava sempre… una famiglia normale, pochi litigi. Siamo rimasti increduli. Non ce l’aspettavamo». La sorella: «Amava troppo i suoi figli per abbandonarli. Non l’avrebbe mai fatto di sua volontà. Non aveva mai detto di sentirsi in pericolo». La zia: «Stava organizzando un viaggio, aveva altri progetti. Deve essere successo qualcosa di […]
“Cosa avranno da ridere, ridono sempre”. La minuscola anziana signora seduta vicina a cui ho sorriso scatenandone la loquacità, esordisce così indicando due ragazze senegalesi che stanno aspettando come noi il turno per i prelievi. “Mi faccio le analisi perché son cascada su un ponte: distirada, gò batùo la sbesola; spalla lusada e polso storto. […]
In autobus non so mai dove guardare. Se ho posto-finestrino, guardo fuori ed è finita lì e se c’è un bambino a bordo anche: sorrisi, ciaociao, cucù; ma se sono lato-corridoio è un problema. Se giro la testa a est, la vicina dopo un po’ si volta con sguardo interrogativo, “cos’ha da guardare?”. Vede che […]