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Società

Chi l’ha vista

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Illustrazione Stefano Navarrini ©

I vicini: «Gentile, solare, salutava sempre… una famiglia normale, pochi litigi. Siamo rimasti increduli. Non ce l’aspettavamo».

La sorella: «Amava troppo i suoi figli per abbandonarli. Non l’avrebbe mai fatto di sua volontà. Non aveva mai detto di sentirsi in pericolo».

La zia: «Stava organizzando un viaggio, aveva altri progetti. Deve essere successo qualcosa di grave, non se ne sarebbe andata così».

Il marito: «Andavamo d’accordo. Sì a volte alzavo la voce, ma per stupidaggini. Le volevo bene».

La conduttrice: «Vuole fare un appello?».

Il marito: «Ti prego, ritorna, soprattutto per i bambini che piangono, che hanno bisogno della mamma. La casa è vuota. Per favore, se qualcuno ha visto o sentito qualcosa parlasse, si facesse avanti, magari telefonando in trasmissione». Guardando in telecamera: «Amore, fatti viva».

La conduttrice: «Guardate… se avete notato qualcosa, magari un dettaglio, è molto importante che telefoniate, anche anonimamente. La nostra segreteria è in funzione 24 ore su 24».

Le donne scompaiono a qualunque ora del giorno e della notte, in vestaglia e pantofole, in tuta, perfino nude, ma nessuno nota niente.

Nel 90% dei casi è stato il marito, il compagno, l’amante, uno incontrato mentre facevano jogging o l’uomo di una vita a ucciderle e a nasconderne il corpo in un pozzo, in un canale d’irrigazione dei campi, in una cava abbandonata, perfino bruciandole nel forno crematorio di un cimitero poco frequentato oppure in quello della pizzeria di casa.

 

 

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