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Poesia

Parole e luce

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Franz von Stuck, 1912 - Ricerca iconografica di Mariangela Monaco

Contiene l’universo
nell’incertezza della sua declinazione
bestie, piante, le ere della storia
e continenti alla deriva
la gravità di questa vita
la folla delle stelle luminose
il cruccio della migrazione
il sonno della notte
la fatica
gli orti del lavoro
gli alfabeti
la stranezza degli accenti
lo stupore che prelude
all’invenzione.
Però, a parole
non si può del tutto dire
degli oggetti che non riflettono la luce
i nomi propri
i nomi di persona
gli innamoramenti della sera
la merenda dei bambini
le stanze degli alberghi
il giorno strano e muto
di tutto l’abbandono.

MASSIMO SALVADORI

Nasco a Modena, ma rivendico ascendenze liguri, toscane, venete. Trapiantato a Napoli, rimango uomo di pianura: il grido dei gabbiani è una sorpresa quotidiana che ad ogni giorno e notte si rinnova. Insegno filosofia in un liceo di frontiera, ma i confini, si sa, sono un’invenzione e la realtà riesce anche a superare metafisica e immaginazione. Scrivo quando le parole assomigliano a quel che sento e sono: a volte penso, a volte vivo, il più delle volte devo invece impegnarmi a sopravvivere. Dal 2015 collaboro a LRì, un’esperienza azzurra di amici, amiche e di parole.

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