Caricamento

Digita la ricerca

Fotografia

Piccole felicità

4.470 visite

Milano, davanti al Liceo Manzoni - Foto di Giovanna Nuvoletti

Piccole, e rubate. Mie, e altrui. Come quando facevo Street Photography e girellavo per le città, con la mia Nikon e tanta voglia di vedere la gente e il mondo con il mio sguardo. E immortalare tutto, in bianco e nero, allora.

Felicità perché? Non lo so bene, non è una mia scelta. Mi viene da cercarla, d’impulso, inconsciamente. Ne ho così fame da scorgerla ovunque. In un taglio di luce, un gesto di amanti, in brevi chiacchiere di amici, in un bar, un volo di gabbiani, una luce di taglio su un vecchio muro. Un tramonto come tanti, un monumento stranoto, un albero nel sole. Soggetti banali che si scoprono a me. Esplodono. La vita, è. Il TUTTO fotografato in una briciola. Chissà, forse vedo dio ovunque.

Ora giro per le strade con il mio Smartphone, nessuno mi fa caso, sono sempre circondata di gente che si selfieggia o che immortala tramonti e monumenti. E io a tradimento, in mezzo alla folla felice, rubo felicità. E la bellezza universale.

Clic. Ogni foto è una storia, un momento irripetibile. Un momento in cui ho smesso di soffrire e ho volato nella vita e nella gioia. Eterne.

Roma Piazza del Popolo - ottobre 2016

Roma Piazza del Popolo – ottobre 2016

 

Tags:
GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

  • 1
Precedente
Successivo

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *