Caricamento

Digita la ricerca

Attualità Polis

Prezzo e valore

498 visite

Immagine di Aglaja

Non si può fare finta di nulla. Non si può fare finta che non sia stato votato da moltissimi italiani. Esattamente come non si può fingere che non abbia influenzato la politica sostanzialmente per trent’anni.
Infine, non si può non provare rispetto per la morte altrui, per il dolore dei familiari e di chi gli è stato accanto. Ma questo lo si deve erga omnes, verrebbe da dire.
Dopodiché. Dopodiché ci sono anche quelli che quel modello, di politica ma verrebbe dire di vita, hanno bocciato. E non per invidia ma, semplicemente, perché non era il loro.
Non era il loro tutto quel mondo di plastica costituito dalle TV private, con sponsor molto in alto in Parlamento, che andava contro una legge statale, toh, ma che si è fatto finta andasse ugualmente bene.
È lì che si è creato l’humus da cui il Berlusconi politico ha poi attinto per anni – anche per demeriti altrui, sia ben chiaro – quella che un omino sardo parecchi decenni fa avrebbe definito egemonia culturale.
Quell’edonismo, quell’egoismo, quel disimpegno sbandierati con orgoglio ai quattro venti. Si badi. Non necessariamente devono esserci impegno e altruismo, ma questa mentalità, elevata a potenza e a esempio universale, ha pure portato alle risate, al darsi di gomito verso chi provava ad avere una visione del mondo differente.
Si è sdoganato – non sempre ma spesso – il peggio, facendolo passare come forma di libertà contro l’oppressione. Da lì è partito il piattume generalizzato, dove tutto diventava identico, dove la tua opinione contava quanto chi aveva studiato per anni quello specifico tema.
Tutto ormai aveva un prezzo. Calciatori, attori, presentatori, donne, parlamentari. E basterebbe mettere il naso fuori di qui, aprire un qualsiasi giornale, magari pure liberale, aggettivo di cui ci si è riempiti la bocca mentre, spesso, era l’interesse particolare, quello piccolissimo di bottega, a farla da padrone.
Dal teatro e dai concerti di Miles Davis – in prima serata il sabato sera – a Uomini e Donne e al Grande Fratello, che li hanno sostituiti nel corso degli anni, lungo un crinale sempre peggiore.
Del lavoro ne ha portato? Certamente. La vita politica ha avuto un prima e dopo il Cavaliere? Senza dubbio. Ma contano anche i come, non solo i fatti.
La morte merita rispetto, lo sdoganamento dei peggiori istinti – italici e non – meno.
Per qualcuno tutto ha un prezzo. Per altri, magari pochi, invece, tutto possiede un valore.

Tags:
SIMONE LORENZATI

Scrivo dal 2008 e sono iscritto all'Ordine dei giornalisti, come pubblicista, dal 2011. Ho scritto per l'Eco del Chisone, il Corriere Sportivo, Le Valli, l'Ora del Pellice, My Red Carpet e Palomarblog, il blog della Fondazione piemontese dell'istituto Gramsci. Ho scritto per le pagine culturali del Corriere della Sera nell'edizione piemontese/ligure/valdostana. Attualmente collaboro anche con Re-movies e Belfagor, blog di politica e cultura. Ho scritto di musica, cinema, libri, sport, cronaca ed economia, cercando sempre di far parlare la coscienza civile e il bello, ché di nera e dintorni scrivono già in troppi. Parallelamente suono la batteria da trent'anni e ho suonato in diverse rassegne torinesi e cuneesi, idem per quanto concerne i live nei locali. Tre date al Torino jazz festival, in manifestazioni di contorno, e gruppi con cover di Paolo Conte, di Sting, di Gipo Farassino. Insomma un amore per le sette note a 360°. Ma, specialmente, quando a prevalere è lo swing.

  • 1
Precedente
Successivo

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *