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Manuale di sopravvivenza

Che sapore ha la felicità?

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Illustrazione Stefano Navarrini ©

Sono una gatta dalle sette vite, che, giocando con l’ingarbugliata matassa, supera la prova della prima, seconda, terza, quarta e quinta vita. Secondo il detto popolare me ne sarebbero rimaste due. Dei proverbi, però, possiamo anche farne a meno, a maggior ragione se sono in difetto numerico. Che sapore ha la felicità inattesa, il rinascere? Voi lo sapete? Io sì, ho avuto questa fortuna. Poiché sono buona vi svelerò il mio segreto, solo per pochi eletti. È una ricetta dai sapori intensi, forti, una pietanza assai speziata. Alla prima cucchiaiata si sprigiona la curcuma: un lieve sapore pungente e leggermente amaro; che volete farci il primo boccone è sempre il più amaro da mandare giù. Assaporato il primo, incuriositi, via con l’assaggio del secondo. Lo sentite il cardamomo? Una spezia vivace dal sapore intenso e piccante. Ci state prendendo gusto, lo so, la gioia è contagiosa. Arriva la terza cucchiaiata, il curry, dal sapore deciso, un profumo penetrante e stuzzicante. Buono, eh? No, dai, non parlate con la bocca piena, me lo direte dopo, un po’ di bon ton! Quarto assaggio, la bomba: peperoncino habanero, effetto bocca in fiamme, un diluvio di esultanza piccante, forse non proprio per tutti. Se proprio non riuscite potete saltarlo, anche se mancherebbe un ingrediente basilare alla ricetta, quel “friccicore ar core”. L’effetto fiamma lo spegniamo con il quinto elemento: un tocco di zenzero dal profumo dolce e intenso e via di zing, sali sul ring danzando con swing. Ecco, è pronta la ricetta della felicità; quella inaspettata, doppiamente faticata. Vi avevo avvisato, piatti forti per palati pronti a tutto. Per gourmet temprati alle tempeste. Mi dispiace per voi dai gusti fini e delicati, siete ancora all’abicì. Vi suggerisco come inizio sapori neutri, ospedalieri: del sano semolino senza sale, un po’ di pasta scotta macchiata al sugo di pomodoro e, dai, ci aggiungiamo anche il dessert: una fantasia di mela cotta. Palati fini, lo so, non siete per nulla contenti, ma dove andate se vi mancano i basilari? Un passo alla volta, senza fretta. Arriverete anche voi ad assaggiare la zuppetta magica.

 

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FRANCESCA TURCHETTI

Orgogliosa di far parte della Generazione X in un mondo alla deriva, mi sono buttata sulla scrittura come panacea di tutti i mali. Più che scrittrice posso affermare senza timore di smentita di essere scribacchina, cercando di guardare e descrivere con occhio ironico e distaccato i moti del cuore, la vita difficile, i turbamenti di una vecchiaia che incombe; talvolta riusciendoci, altre volte fallendo in maniera poco onorovole. L'importante è provarci.

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