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14 GIUGNO, IL BLOOMSDAY MANCATO

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James Joyce e Nora Barnacle

James Joyce e Nora Barnacle

Dopodomani, il 16 giugno, a Dublino così come in decine di città si rende omaggio a James Joyce, l’unico scrittore al mondo cui è dedicato un giorno di festeggiamenti. La data è quella in cui si svolge l’Ulisse ed è la data in cui James ebbe il primo appuntamento con Nora Barnacle. Se Nora non gli avesse tirato un bidone il 14 giugno 1904, quando avrebbero dovuto incontrarsi, si festeggerebbe oggi.

Nora era arrivata da Galway meno di un anno prima e il 10 giugno aveva incrociato James nelle vicinanze del Finn’s Hotel, a Dublino, dove lavorava come cameriera. Nora rimase colpita da quel giovane col cappello da marinaio, dirà poi che le era sembrato uno svedese. James che non indossava gli occhiali, di cui avrebbe avuto bisogno, rimase colpito dalla sua andatura. Si diedero appuntamento per il 14, appuntamento al quale Nora non si presenterà. Il giorno dopo James le lascia un biglietto chiedendole un nuovo appuntamento, si troveranno il 16 e James dirà poi che quel giorno Nora “fece di lui un uomo“.

Nell’ottobre dello stesso anno James disse a Nora che si sarebbero trasferiti, che aveva trovato un lavoro. Lei inizialmente pensava che sarebbero andati da qualche parte in Irlanda, non sapeva che avrebbero lasciato l’isola per sempre iniziando il loro peregrinare per l’Europa che li avrebbe portati a Zurigo, Trieste, Parigi, Roma, Pola.

In ottobre partirono per Zurigo assieme, per modo di dire assieme,  perché James le chiese di salire sulla nave separatamente  in quanto si era fatto prestare dei soldi e non voleva che  si vedesse che lasciava Dublino con una donna. A Parigi fecero una sosta e James abbandonò Nora ad aspettarlo in un parco mentre cercava degli amici per farsi prestare dei soldi. Una volta arrivati a Zurigo scoprirono che il lavoro non c’era e venne detto a James che forse c’era un lavoro alla Berlitz School a Trieste. Presero il treno per Trieste e quando questo si fermò a Ljubljana James disse che erano arrivati. Scesero, era l’ultimo treno della sera, e cosi’ dovettero dormire in un parco poiché non avevano soldi per un albergo. Una volta a Trieste, mentre Nora attendeva nel parco vicino alla stazione, James si intrometteva in una discussione tra delle guardie e dei marinai inglesi ubriachi e finiva la sua giornata in una cella.

Visto con gli occhi di oggi alla fine del loro primo viaggio Nora si sarebbe sfogata con qualcuno con Whatsapp e probabilmente avrebbe preso il primo volo Ryanair per tornare a casa. Visto con gli occhi d’allora invece una giovane che se ne va a lavorare lontana dalla famiglia e poi dopo un anno parte con un uomo senza sposarsi, forse non può tornare indietro.

Si sposeranno poi appena nel 1931, con qualche problema perché nei documenti risultavano già sposati, in quanto avevano consigliato anni prima a James di dichiararlo sui documenti perché cosi’ avrebbe trovato più facilmente lavoro.

Tutta la storia tra James e Nora, le loro lettere, ci fa vedere un uomo non all’altezza dell’immensità dello scrittore. Nora nonostante tutto gli sarà sempre vicina. Avrà un moto di ribellione solo una volta quando, non avendo soldi per pagare l’affitto e mantenere la famiglia minaccerà  di lasciarlo. Lui le spedisce i soldi e le chiede se staranno ancora insieme. Lei manda un telegramma con scritto solo ““.

Quel “Sì” verrà ripetuto 122 volte, e sarà il finale, nell’ultimo capitolo dell’Ulisse in cui Molly Bloom ricorda e rinnova il suo amore con Leopold. Nora disse una volta che non aveva mai letto alcuno scritto di James, avrebbe preferito che lui avesse continuato a suonare la chitarra e a cantare. Forse non lesse mai quel libro che senza il loro incontro, senza quel telegramma, senza di lei, probabilmente non sarebbe stato lo stesso. Forse è bello pensare che lo lesse, senza farlo sapere all’uomo della sua vita.

 

 

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FULVIO ROGANTIN

Sono triestino di nascita, dublinese di adozione. L’amore per Joyce nasce quando nel 1993, a Trieste, assisto alla lettura integrale dell’Ulisse, durata circa 30 ore. 4 anni fa mi trasferisco a Dublino per fare l’informatico. Inizio, per passione a fare dei tour Joyce. La mia vita cambia, ora, messa da parte l’informatica se non per alcuni progetti culturali, sono guida nazionale ed è oramai un lavoro a tempo pieno.

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