I mobili
Faceva scivolare lentamente il dito sul piano di marmo liscio e freddo della consolle, come se con quel contatto scorresse […]
Faceva scivolare lentamente il dito sul piano di marmo liscio e freddo della consolle, come se con quel contatto scorresse […]
Sapessi com’era strano darsi appuntamento a Milano in un Trani a gogò “Seconda traversa a sinistra nel viale, ci sta
Quando sei forzatamente da solo molte ore al giorno, ti accorgi di quanto spazio hai dedicato agli altri e quanto
<<Ambarabà ciccì coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore. Il dottore si ammalò… ambarabà
Su segnalazione di Roberta Nina Bianchin che ha curato la traduzione dall’inglese Il mio nome è Jack. Ho l’autismo, e
È successo giusto pochi giorni fa. Stavo andando al lavoro e l’immagine mi ha fatto fermare. Sarà perché qui abito
Non abbiamo fatto abbastanza. Non abbiamo fatto nulla. E non basta rassicurarsi dicendoci che noi non lo faremo mai. Perché
La maestra camminava rigida e impettita con i libri stretti al petto. Sembrava avesse paura che qualcuno glieli rubasse. Entrò
Grattarsi la nuca con entrambe le mani ghignando, o puntellarsi zigomo e tempia con le dita torcendo il sopracciglio, o
I miei cari che mi lasciano me li porto addosso, In testa, sulle spalle, sulla schiena,sul cuore, sulla pancia, sulle
Eppure l’avevo messa qui, così mi ripetevo nella testa, quella mattina di pioggia insistente che aveva annullato ogni mia intenzione.
Siamo al museo dell’aeronautica, passeggiamo tra riproduzioni e reperti originali e ad un certo punto sussurri qualcosa. “Non ho capito,