Sì, ho la sindrome di Asperger. Faccio parte della larga banda di autistici che sono in grado di leggere, scrivere, far di conto – che magari sono persino molto intelligenti. Ma facciamo ridere, siamo strambi. Facciamo ridere soprattutto un leader politico che ci usa come insulto.
Io ho fondato e dirigo questa rivista. Con tutto il mio essere autistica. Io sento odori, sapori, ritmi, percezioni moltiplicati per mille rispetto alla norma. Io non so dire bugie.
Ecco cosa dice delle persone come noi la dottoressa Priscilla Bernardi: “ Tendono ad essere sincere, a dire ciò che pensano, e ad essere se stesse, presentandosi il più possibile lontano da ogni finzione, a costo di essere fuori posto o fuori luogo… La loro capacità logica permette loro di concentrarsi sulla soluzione dei problemi con più attenzione della media e i loro pattern di pensiero, il modo in cui velocemente collegano le informazioni e le osservazioni e le sfumature che altri non noterebbero può risultare molto affascinante. Nonostante la logica stringente e talvolta la rigidità, la persona Asperger può essere estremamente creativa e avere idee molto originali e innovative, proprio grazie a questa capacità di collegamento di elementi apparentemente molto distanti tra loro”.
Sì, però tendiamo a prendere per vera qualunque bufala ci venga propinata, perché crediamo voi siate tutti ingenui come noi. Fatichiamo molto a stringere le mani e guardare negli occhi perché abbiamo paura di voi. Odiamo guardarci nello specchio perché abbiamo paura di noi. Siamo autoironici ma non sopportiamo la satira. Facciamo gaffes una dietro l’altra – non siamo per niente simpatici, ma in compenso siamo affascinanti. Spesso vi innamorate di noi, e poi scoprite di non poterci accettare, di volerci cambiare. Ma non si può.
E tante altre cose. Noi Asperger siamo esseri umani completi. Ma diversi. Siamo spesso molto in gamba, ma voi ci trovate ridicoli, o arroganti. Ci deridete. Oppure fate i buoni e ci considerate “poveri handicappati”.
Non siamo da compiangere, ma da rispettare. Noi viviamo il dolore in tutte le sue sfumature.