BLUES

Sulle crestine bianche delle onde
(sembrano cameriere col grembiule blu)
svetterebbe (se potesse mai svettare)
questo orizzonte di foschia finita
nel cobalto scuro delle alpi
in fondo che ti chiedi poi
come facciano a riflettere il mare
(viceversa no, per dio, è bestemmiare
anche il mero pensarlo).
Cammino al sole facendo finta
che sia il vento a gelarmi, seguendo
il ritmo lento del blues che mi canto
da stamattina.
Son fuori tempo, cristo
intorno è tutto un rapido cacciare
di gabbiani e piccioni

e bambini che zampillano e cadono
nell’azzurro finto di fontane vuote.

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