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Società

La copertina del settimanale Oggi

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Ho comprato “Oggi”. Non ricordo di averlo mai comprato. Da giovane compravo il giornale gay “Babilonia” a testa bassa, oggi ho preso tranquillamente quello che negli anni Ottanta definivo con disprezzo “giornale da parrucchiere”. D’altronde anche gli altri, se avessero saputo di me, mi avrebbero definito con disprezzo. Mi muovevo come nella prima parte del libro di Paola Concia (La vera storia dei miei capelli bianchi, Mondadori 2012), fra non troppo fortunate sperimentazioni eterosessuali ed amori furtivi con le donne.
Sono passate ere geologiche, mi dice adesso la copertina di “Oggi” mostrando l’immagine solare di Francesca Vecchioni con la sua compagna Alessandra e le loro gemelle. Non un semplice coming out ma un’affermazione di gioiosa maternità.
Sono passati anni difficili, anni di coming out (anche il mio), momenti di lotte, di orgoglio e anche di sconforto. Ora siamo qui, con questa copertina che manda luce e dice che non si può tornare indietro.
Intorno proliferano le cassanate, le prediche della Chiesa, le domande finto-ansiose di chi si chiede – Come si può, senza un padre? -, gli strali di chi stigmatizza le famiglie degli altri e delle altre erigendo a modello assoluto e “naturale” la propria scelta di vita etero.
Insieme a Grecia, Polonia e Cipro, siamo fra i rarissimi paesi europei che non hanno legalizzato le unioni omosessuali. Se esistesse un rating dei diritti civili saremmo già in bancarotta da un pezzo, eppure sembra che la questione omosessuale non sia mai prioritaria nell’agenda politica.
La copertina di “Oggi” racconta la storia delle molte ragazze coraggiose che scelgono di vivere la propria vita in modo libero ed aperto: non solo fanno coming out (scelta comunque rischiosa in un paese come il nostro), ma attuano progetti di vita e di amore. Anche dribblando le restrizioni assurde – davvero immorali – in materia di fecondazione assistita e partorendo due splendide gemelline con l’aiuto di un donatore e di una clinica olandese.
Per i nostri governi siamo cittadine europee solo per essere dilaniate dalle tasse, ma Francesca e Alessandra, insieme a molte e molti genitori arcobaleno, ci raccontano una storia diversa. Chiedono parità di diritti, e che le loro figlie e figli siano riconosciuti come tali all’interno di un atto di amore e responsabilità sancito giuridicamente.
Non sappiamo quando questo avverrà, ma sappiamo che ce la faremo.
Nonostante gli omofobi, la Chiesa e i mille compromessi della sinistra sulla nostra pelle, noi avremo le unioni omosessuali. Saremo finalmente europei anche nei diritti.
Se cambiano le copertine di “Oggi” può cambiare anche l’Italia.

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