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Manuale di sopravvivenza Sentimenti Società

La Domenica

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Illustrazione di Aglaja

È domenica mattina. Fa caldo, ma non ancora caldissimo.
Scendo a buttare la spazzatura. Già da lontano vedo un ragazzo(ne) di colore intento a gettare un sacco di roba. Io mi metto dall’altra parte coi miei due sacchetti. Mi guarda e mi dice: “Hanno lasciato un casino ovunque. Sto mettendo le cose nei contenitori giusti, c’era di tutto quando sono arrivato. Adesso ho praticamente finito”. Lo ringrazio e gli auguro buona domenica. “Anche a lei” mi risponde.
Mentre ritorno indietro percepisco, nitidissimo, il profumo di caffè proveniente da una finestra, al primo piano, lungo la strada.
E prima di entrare nel portone di casa butto l’occhio dalla parte opposta del marciapiede. C’è un signore anziano. Elegante. Indossa giacca, camicia e scarpe lucide. Cammina a fatica, ma ha La Stampa, appena comprata, sotto il braccio. Ecco, penso, davvero un’altra generazione. E anche un altro modo di intendere i giorni. Quando la domenica era La Domenica, e allora potevi, direi quasi dovevi, sottolinearlo comprando il giornale e vestendoti bene.
Rientro.

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SIMONE LORENZATI

Scrivo dal 2008 e sono iscritto all'Ordine dei giornalisti, come pubblicista, dal 2011. Ho scritto per l'Eco del Chisone, il Corriere Sportivo, Le Valli, l'Ora del Pellice, My Red Carpet e Palomarblog, il blog della Fondazione piemontese dell'istituto Gramsci. Ho scritto per le pagine culturali del Corriere della Sera nell'edizione piemontese/ligure/valdostana. Attualmente collaboro anche con Re-movies e Belfagor, blog di politica e cultura. Ho scritto di musica, cinema, libri, sport, cronaca ed economia, cercando sempre di far parlare la coscienza civile e il bello, ché di nera e dintorni scrivono già in troppi. Parallelamente suono la batteria da trent'anni e ho suonato in diverse rassegne torinesi e cuneesi, idem per quanto concerne i live nei locali. Tre date al Torino jazz festival, in manifestazioni di contorno, e gruppi con cover di Paolo Conte, di Sting, di Gipo Farassino. Insomma un amore per le sette note a 360°. Ma, specialmente, quando a prevalere è lo swing.

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