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La gemella H, una riflessione dolorosa

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Tutto ha inizio nel ’33 a Bockburg, nome immaginario di una cittadina bavarese. Agli albori della Germania nazista, Maria, sposa di Hans, dà alla luce due gemelle, Helga e Hilde. Hans, umile scribacchino nel giornaletto locale, pian piano si fa strada, ne diventa il direttore. Mutter diventa il quotidiano che tutti comprano, racconta i fatti del giorno, esaltando e compiacendo la nuova politica nazionalista. Sempre più ricco e ambizioso, Hans si compra la Mercedes di lusso e, per due soldi, la villetta del vicino ebreo caduto in disgrazia. Il terzo Reich è ormai regime, ma in casa Hinner la parola nazismo non viene mai pronunciata. La madre delle gemelle, malata ai polmoni, viene portata a Merano con le bambine. Aria salubre, popolazione in gran parte tedesca, Helga e Hilde frequentano la scuola locale. «Noi mangiavamo le mele solo nello strudel, prima», dice Hilde, voce narrante del libro di Giorgio Falco, e in quel “prima” c’è il nucleo di tutta la storia. Una storia che dura 80 anni e che racconta, in apparenza, la vita delle due gemelle, i loro spostamenti dalla natia Bockburg alla ridente Merano, a Milano, dove Hilde farà la commessa alla Rinascente, per finire sulla riviera romagnola dove il padre, diventato un ricco imprenditore, compra e dirige insieme alle figlie una pensione frequentata da turisti tedeschi. In apparenza perché è il Novecento, il secolo breve – con i suoi orrori e i suoi regimi totalitari, le guerre, il razzismo, lo sterminio degli ebrei – a essere il vero protagonista del romanzo.
Con una scrittura tesa, affilata come un bisturi, crudele e precisa, sontuosa nelle descrizioni minuziose di ambienti, atmosfere, costumi dell’epoca, il quarantenne Giorgio Falco ci conduce attraverso 80 anni di storia europea senza mai nominare i mostri che l’hanno popolata; le parole nazismo, sterminio, leggi razziali non sono pronunciate, ma sono lì, mute, ancora più potenti e orribili nel loro non detto, in quello che Hilde, la gemella H, racconta di sé e della sua famiglia. Una famiglia che non ha mai avuto il coraggio di riflettere sul proprio passato, sulle proprie ricchezze, sui beni e le proprietà accumulate e costruite a scapito di altre vite. Pure Hilde, che tenta a volte di distinguersi dall’ottusa esistenza di suo padre e sua sorella, contribuisce alla gigantesca rimozione delle colpe di chi in modo complice ha consentito che l’ideologia nazista prendesse piede e si consolidasse. Anche alla fine, sulle pigre spiagge di Milano Marittima, dove la storia delle gemelle ormai ottantenni si conclude, e dove forse Hilde cerca una tardiva forma di riscatto, la banalità del male è lì, enorme e mostruosa, contagiosa nella sua pervasività subdola e silente.
La gemella H (Einaudi stile libero) è un libro poderoso di quasi 400 pagine che si legge d’un fiato, e che ti resta dentro, in una riflessione dolorosa sulla storia che vorremmo buttarci alle spalle ma che in altre forme e in altri modi continua a ripresentarsi.

La gemella H, di Giorgio Falco ISBN 9788806210502
©2014 Einaudi Editore. Pagine 360 € 18,50

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COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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