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Pennelli on the rocks

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Illustrazione Stefano Navarrini ©

Che palle. Tutte le notti la stessa storia. Dalle dieci della sera alle sei del mattino, da… bah, nemmeno mi ricordo più. Prigioniero dietro a questo bancone, in balia dei tiramenti di chiunque entri.

Sorridere, annuire, abbinare facce e ordinazioni. Whiskey’n’soda per te, vero? Oh, sì, certo, capisco, brutta storia. Vodka ghiacciata in arrivo, non piangere tesoro, non ti meritava. Ecco tequila e sale; davvero una stronza quella tipa, hai fatto bene a mollarla. Ma chi credete che sia? Un confessore, eh? Uno strizzacervelli?

Potessi almeno togliermi ’sto merdoso berretto da gelataio.

Ma a qualcuno interessa cosa penso io? No, non frega niente a nessuno. Non sapete niente di me, nemmeno il mio nome. Mi chiamate Phillies perché c’è scritto sull’insegna, ma vi sembra una faccia da Phillies, la mia?

Non posso nemmeno schiacciare un pisolino nei momenti di morta. Verso le tre, le quattro – finita l’ondata di quelli che escono dai teatri, prima che parta la sarabanda dei mattinieri in cerca di caffè –, c’è un momento di grazia. Finalmente mi godo il silenzio della città che dorme, le luci morbide.

Appoggiare la testa sul bancone, però, non se ne parla. In questa sorta di acquario,
tutto vetri – sapeste che gran divertimento pulirli –, è un lusso che non posso permettermi.

Che sollievo quando sale la nebbia e almeno per un po’ mi nasconde!

Ci mancava solo il pittore svitato. Si piazza di là dalla strada, cavalletto, colori e tutto, e sta lì ore. In tanti anni credevo di averle viste tutte, invece il mondo non finisce mai di stupirmi.

Edward, dice di chiamarsi. Certo che è entrato: caffè forte, per tenersi sveglio. Perché non vieni di giorno, gli ho chiesto. Tutt’altra atmosfera, mi ha risposto, niente che valga la pena di fissare su tela.

Nemmeno lui ha resistito a raccontarmi i fatti suoi. Spera di venderlo a una galleria, il quadro, e di ricavarci un bel gruzzolo. Nientemeno. Ma a chi vuoi che interessino due o tre musi lunghi dentro un bar qualunque? Per me è matto, ma mica gliel’ho detto.

Ha già il titolo: Nighthawks. Nottambuli. Beh, se non altro è azzeccato.

Ah, è entrato Brandy on the rocks. Non ci va il ghiaccio nel brandy, dannazione, ma contento lui…

Su il sorriso, e prepariamoci ad ascoltare le ennesime angherie dei colleghi.

Hopper in mostra a Bologna

EUGENIO SAGUATTI

Scrittore ed editor, ha esordito nel 2010 con "Caos a Qasrabad" e pubblica regolarmente articoli e racconti in particolare alternando fantasy e fantascienza. Per ed. Dana, nel 2018, ha pubblicato "Il Boss di New Orleans".

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