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Società

Questa famiglia è una famiglia

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Foto Nuvoletti

Ci conoscemmo da giovani, per caso. Mi innamorai subito di lei. Sentivo ovunque il suo profumo, la sua voce. Ne amavo il suono, e quello che diceva mi emozionava. Era una ragazza bellissima. Aveva molti uomini attorno, non mi illudevo che potesse accorgersi di me. Semplicemente impossibile. Fu lei a dichiararsi, con le parole più semplici del mondo: «Anche io ti amo». Aveva capito. Fu il giorno più felice della mia vita, ed è durato trentasette anni. Non è stato facile. La sua famiglia avrebbe voluto un bel matrimonio in chiesa, e lei votata alla stessa carriera ─ del foro o casalinga poco importa ─ purché ordinariamente cornificata e cornificante, come tutti loro. Gente per bene, a differenza di noi. In tutti questi anni non hanno mai voluto sapere del nostro riso e del nostro pianto, delle nostre glorie e miserie. Avevamo sempre vinto, nonostante tutte le difficoltà e l’ostracismo della sorte e del mondo. Forse pure di Dio. Poi l’altro giorno ho sentito ancora la sua voce. Mi ha detto «amore mio» e poi il silenzio.

 

Al funerale non mi hanno voluta. E ora, estranea nella casa che fu nostra, sono senza alcun diritto. Forse mi sfratteranno. Da sola, ad affrontare una parte di vita che non avevo previsto, perché da sola erano trentasette anni che non prevedevo più nulla. E se davvero un Dio c’è, non so se pure Lui ora ride o piange di me, che ancora cerco il suo profumo. Forse, mi farà il dono della vecchiaia, o della forza per non affrontarla.

 

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Paolo Messina

Nasce nel 1960 a Porto d’Ischia in una sera d’aprile. Nel ‘66 la famiglia si trasferisce a Roma. Studia fino alla maturità scientifica, in uno dei più turbolenti licei della capitale negli anni compresi tra il golpe in Cile e il rapimento Moro. Qua conosce la sua compagna di banco e di avventura, Laura. Nel 1980 già lavorano entrambi, ma si accorgono che c’è solo un’estate a vent'anni, perciò comprano una moto, si licenziano e partono in un viaggio che finisce quando finiscono i soldi, tenuti nascosti in un rotolo di carta igienica. Nel 1981 grazie a un concorso fatto ai tempi del liceo Paolo ottiene un impiego presso una grande azienda di servizi a capitale statale. Comprano una piccola casa a Roma, zona Magliana, quella della banda, contando di poter tornare a Ischia appena possibile ma non è possibile. Nel 1991 mantiene la promessa di trasferirsi al mare e va in Maremma. Qui, quando non sopporta più di essere un triste impiegato in un triste ufficio di una triste azienda si licenzia. Ora è titolare di una piccola ma prestigiosa azienda nel settore enogastronomico di qualità tipica e biologica. Da quasi quarant’anni non è sposato con Laura. Paolo Messina ha scritto due raccolte di racconti, stampate in proprio da PC in poche decine di copie, e la raccolta “Interferenze Indiscrete”, tramite il sito “Il miolibro” de La Feltrinelli. ha pubblicato nel 2007 per Il Filo editore la raccolta di poesie “Baci di Arcobaleni Sbiechi”. Del 2011 pubblica su La Rivista Intelligente, di cui dal 2012 è collaboratore stabile.”

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