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Risveglio

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Emerge dal buio e affonda nella luce.
Il risveglio è lento, il corpo pesante. Il tepore lo avvolge, stordendolo, i sensi ancora indistinti. Il ticchettio della sveglia gli pulsa neri disegni geometrici nelle pupille. La monotona sequenza di un ronzio auricolare è polverosa come la luce che filtra dalla persiana. Tende le gambe, inarca i piedi, allarga le braccia. Protegge i suoi gesti allentati col pudore della coperta sgualcita di sonno inquieto. Piega il capo dalla parte opposta alla finestra, poi si costringe a voltarsi e sfida il mattino. Si tira su di scatto ed è subito capogiro. Serra le palpebre, ascolta la tachicardia che si spegne rassegnata. Guarda i capelli lasciati sul cuscino e li raccoglie, reliquie del tempo che scorre. Li serra un momento tra le dita, li soppesa, come gli anni che si è lasciato alle spalle, poi li lascia cadere – i capelli – a confondersi tra le losanghe del tappeto, mentre gli anni sono già tutti caduti e confusi tra loro. Si alza, con cautela, i piedi già raggelati cercano le pantofole, gli occhi percorrono la stanza, stupiti, come sempre, di ritrovarla disordinatamente uguale alla sera precedente. Raggiunge il bagno e svuotare la vescica è già catarsi. Peccato spezzare l’incanto. Una faccia livida lo osserva miope dallo specchio opaco. Entra nella doccia e pensa a tiepidi temporali estivi, mentre la paratia sbilenca lascia inzaccherare il pavimento di acqua calcarea e doccia-schiuma in offerta. Esce. Colano, dalla condensa sullo specchio, frammenti liquidi di uno sguardo acquoso. Dovrebbe farsi la barba. Dovrebbe. Va in cucina. Caffè. Un altro. Un biscottino. Due. Tre, all’inferno i trigliceridi. Si accascia sulla sedia rossa, spaiata dalle altre gialline, ricordo di colazioni diverse. Nasconde il capo tra le braccia incrociate sul tavolo, mentre non ascolta l’oroscopo del giorno. Notizie esclusive gli scivolano tra pensieri invasivi. Trascina polvere e ciabatte fino in camera. Apre l’armadio. Camicie mal stirate gli si propongono per abbinarsi a giacche e calzoni stazzonati. Si veste. Sceglie una cravatta da un mucchio selvaggio. Ha una macchia di cioccolato: un’estemporanea consolazione a presa rapida. Si ravvia dinnanzi allo specchio i corti capelli che ancora resistono. Dedica ancora una rammaricata prece ai caduti. Le scarpe: sono impolverate. C’era una spugnetta… il lucido… mah. Con la spazzola degli abiti prova a dar loro un aspetto dignitoso. Passa e ripassa sulla pelle marrone. Passa e ripassa. Neppure si accorge dello staccarsi delle setole. No, ora se ne accorge. Le setole cadono ai suoi piedi. Come le cravatte. Come i capelli. Come gli anni. È in ingresso, la mano sulla maniglia della porta. 비트코인카지노 Si volta. Scalza dal tallone le scarpe appena infilate. Sfila giacca e camicia, slaccia i calzoni. Va in camera. Il letto è ancora sfatto. Anche lui. Si infila sotto le coltri. Sono ancora tiepide.
Si sottrae alla luce. Affonda nel buio.

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AGLAJA

Aglaja è una disegnatrice grafica, illustratrice, pittrice e vignettista con il vizio della scrittura, che si cela nei panni di Gabriella Corbo, insegnante di lettere. Per undici anni (dal 2003 al 2014) ha illustrato e disegnato vignette su blog e sito dello scrittore e giornalista Enzo Costa, sui suoi blog d’autore di Repubblica.it (dove ha tradotto in immagini i “Lanternini” di Enzo e ha tenuto una propria rubrica di vignette, “Domenicaglaja”) e dell’Unità.it (“Malumorismi”). Ha illustrato i libri “Rime Bacate”(Editori Riuniti), "Col senno di prima" (Editori Internazionali Riuniti), "Cercati col Lanternino" (Red@zione), tutti di Enzo Costa. Sempre con Enzo, ha partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Genova 2012, con la proiezione di sue vignette che illustravano le rime dell’autore. Nel frattempo, diverse sue immagini “serie” cominciavano a essere esposte in mostre tematiche. Nel 2010 ha vinto il primo premio al concorso nazionale Sapete come mi trattano?, indetto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per la categoria vignette, premio attribuitole dal Comitato d’onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura (tra cui, per le vignette, Massimo Bucchi di Repubblica) e del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Aglaja ha esposto le sue vignette, illustrazioni ed immagini, con i testi di Enzo Costa, nella mostra “Figuriamoci”, allestita al Muvita dal teatro Sipario Strappato di Arenzano (Genova), e nella mostra “Tra il dire e il disegnare c’è di mezzo il mare”, al Museoteatro della Commenda di Prè (Genova), una summa dei lavori della “ditta” EnzoCosta&Aglaja, sul tema del mare e dell’accoglienza, con divagazioni satirico-oniriche: è stata l’ultima, felice, occasione che ha visto insieme i “soci” Aglaja ed Enzo, mancato pochi giorni dopo l’inaugurazione. Dopo la scomparsa di Enzo Costa, Aglaja ha cessato la sua attività di vignettista satirica (salvo concedersi qualche “strappo”), preferendo dedicarsi alla pittura digitale, in cui fa vivere il suo mondo surreale. Ancora alla Commenda di Prè, Aglaja ha così inaugurato nel 2015 la sua prima personale su tela: “Come è profondo il mare”, gli abissi immaginari di una viaggiatrice statica. Del 2017 è il progetto “Scrittori liguri”, partito dall’idea di inventare ritratti impossibili di 19 grandi scrittori della Liguria partendo dalle loro parole. Il progetto si è concretizzato in un evento, “Equinozio delle Arti”, a Palazzo Tursi, e in una personale nel corso del Festival della Poesia di Genova, a Palazzo Ducale. Nel settembre dello stesso anno, si è inaugurata una nuova mostra al Museo del Mare di Genova dal titolo Fondali immaginari, dove le foto subacquee del fotogiornalista Adriano Penco sono state rivisitate dalla fantasia di Aglaja e dai suoi disegni surreali. Nel 2018 quattro opere di Aglaja su tela hanno fatto parte di Mosaic, a cura di Art Commission, un’installazione collettiva itinerante (in Italia e all’estero) a tema libero, che prende vita e forma assemblando i lavori degli artisti partecipanti. Ultimamente, Aglaja ha iniziato a sperimentare la serigrafia: i suoi disegni ora sono serigrafati su piastrelle, una tecnica che restituisce come non mai la luce e la brillantezza dei colori, così come sono preparati graficamente per lo schermo. Cura l’archivio dei lavori del suo socio, ne pubblica illustrandoli – sulle sue pagine social e su La Rivista Intelligente – brani e poesie inedite. Ha raccolto le poesie intimiste di Enzo Costa, uscite nel dicembre 2017 per Rayuela Editore, con un ritratto dell’Autore disegnato da Aglaja in copertina. Nel 2020 un suo disegno è stato scelto come copertina della raccolta di liriche "Poesie del Risveglio" di Simona Garbarino, ZONA Contemporanea 2020. Continua ad essere una prof. resistente e una disegnatrice/scrittrice impenitente. E viceversa.

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