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Spargete la voce saremo una grande generazione

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Amanda Gorman al giuramento del Presidente USA

Ad averlo detto, ripetuto, a chiare lettere è stata una bambina di nove anni, Yolanda Renee King, nipote di M. L King a Washington, durante la “Marcia per le nostre vite”, il 24 marzo 2018: “Mio nonno aveva un sogno, che i suoi quattro figli non fossero giudicati per il colore della loro pelle ma per il loro carattere. Io ho un sogno che questo sia un mondo senza armi”, “Spargete la voce che avete sentito, in tutto il paese, noi saremo una grande generazione”.
Che una nuova generazione si stia affermando e che stia diventando protagonista di un profondo cambiamento lo si è potuto constatare alla manifestazione per il giuramento di Biden. Amanda Gorman, 22 anni, ha recitato la sua poesia, The hill we climb. Lady Gaga ha cantato l’inno nazionale accompagnata dalla banda dei Marine, mentre Jennifer Lopez ha eseguito This land is your land.
I giovani che negli anni ’60 ascoltavano l’inno americano suonato a Woodstock da Jimy Hendrix, o sentivano Pete Seeger intonare This land is your land, composta da Woody Guthrie per esprimere rabbia e dissenso verso i sentimenti patriottici di “God Bless America” o che partecipavano ai readings di Ginsberg, Corso, Ferlinghetti, credo siano rimasti stupiti, ma anche molto emozionati nell’assistere a queste esibizioni. Il testimone di vecchie lotte è passato nelle mani di una nuova generazione molto diversa dalla loro, animata però dagli stessi ideali e dalla stessa determinazione. Significativi i versi recitati di Amanda Gorman:

“If we’re to live up to our own time
Then victory won’t lie in the blade
But in all the bridges we’ve made
That is the promise to glade
The hill we climb
If only we dare
It’s because being American is more than a pride we inherit,
it’s the past we step into
and how we repair it”

(Se vorremo essere all’altezza del nostro tempo,
non dovremo cercare la vittoria nella lama di un’arma,
ma nei ponti che avremo costruito.
Questa è la promessa con la quale arrivare in una radura,
questa è la collina da scalare,
se avremo il coraggio di farlo.
Essere americani è più di un orgoglio che ereditiamo.
È il passato in cui entriamo
ed è il modo in cui lo ripariamo)

 

Amanda Gorman,The hill we climb (clicca sul titolo)

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ROBERTO CALVINO

Ha conseguito la laurea in lettere moderne, discutendo una tesi in storia della critica d’arte con Maria Luisa Dalai Emiliani. Ha collaborato con Roberto Leydi e Michele Straniero su temi riguardanti la cultura delle classi subalterne. E’ stato corrispondente dall’Italia per “La strada”, rivista pubblicata in Olanda. E’ stato docente di lettere nella scuola secondaria. Principali mostre a cui ha partecipato con lo pseudonimo di Felix Danton o con il proprio nome: Echi Urbani, Amarillo Art Gallery Reggio Emilia 2009; Immagina Arte. Reggio Emilia, 2009; San Quirico D’Orcia. Palazzo Chigi. Demone a ciascuno il suo sogno, 2010; Cortecce e Simmetrie. Sestante, Gallarate 2011; Carù. Parole suoni immagini. Riflettere. Sacrestia della chiesa monumentale di San Marco, Milano, 2012; Rive gauche/ droit en Anniviers, Festival dédié à la photographie d'auteur et de montagne. Grimentz, 2012; Da legno a segno " Spazio Ostini, Cuirone, 2014; 15 ème festival européen de la photo de nu, " Corps et texte ", Arles, 2015; Dalle parole alle immagini, dalle immagini alle parole, Gallarate, spazio Carù Museo Maga, 2017.

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