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WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE

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Pete_Seeger

Pete Seeger

Quando Michail Aleksandrovič Šolochov nel “Placido Don” citò i versi di una ballata popolare ucraina, Koloda Duda, mai avrebbe immaginato che sarebbero stati annotati su un taccuino da Pete Seeger per poi essere ripresi in una meravigliosa canzone contro la guerra. Dove sono i fiori? Le ragazze li hanno colti / Dove sono le ragazze? Sono tutte sposate / Dove sono gli uomini? Sono tutti nell’esercito. Pete Seeger, alcuni anni dopo, sfogliandolo mentre era in aereo, associò a quelle parole due versi ‘Long time passing’ (nello scorrere del tempo), “When will we ever learn” (quando mai impareremo), componendo una breve canzone che cantò all’Oberlin College nel 1955, uno dei pochi posti in cui gli fu consentito esibirsi durante il maccartismo, poiché era nella “lista nera” a causa delle sue simpatie per il comunismo. Il caso volle che uno studente, assunto lì come animatore, l’ascoltasse e a sua volta la cantasse ai bambini che gli erano stati affidati, aggiungendo poi altri versi:Where have all the soldiers gone? / Gone to graveyards every one / Where have all the graveyards gone? / Covered with flowers every one. (Dove sono finiti i soldati? Tutti nelle tombe/ Dove sono finite le tombe? Tutte coperte dai fiori). Quando Pete Seeger la sentì, decise che quello sarebbe stato il testo definitivo, chiedendo allo studente di diventarne coautore. La canzone venne cantata da molti artisti, ma non sarebbe mai diventata famosa, se non fosse stata incisa nel 1962 da Marlene Dietrich in una traduzione francese “Qui peut dire où vont les fleurs?” e in una tedesca “Sag mir, wo die Blumen sind. Due versioni da brivido.
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ROBERTO CALVINO

Ha conseguito la laurea in lettere moderne, discutendo una tesi in storia della critica d’arte con Maria Luisa Dalai Emiliani. Ha collaborato con Roberto Leydi e Michele Straniero su temi riguardanti la cultura delle classi subalterne. E’ stato corrispondente dall’Italia per “La strada”, rivista pubblicata in Olanda. E’ stato docente di lettere nella scuola secondaria. Principali mostre a cui ha partecipato con lo pseudonimo di Felix Danton o con il proprio nome: Echi Urbani, Amarillo Art Gallery Reggio Emilia 2009; Immagina Arte. Reggio Emilia, 2009; San Quirico D’Orcia. Palazzo Chigi. Demone a ciascuno il suo sogno, 2010; Cortecce e Simmetrie. Sestante, Gallarate 2011; Carù. Parole suoni immagini. Riflettere. Sacrestia della chiesa monumentale di San Marco, Milano, 2012; Rive gauche/ droit en Anniviers, Festival dédié à la photographie d'auteur et de montagne. Grimentz, 2012; Da legno a segno " Spazio Ostini, Cuirone, 2014; 15 ème festival européen de la photo de nu, " Corps et texte ", Arles, 2015; Dalle parole alle immagini, dalle immagini alle parole, Gallarate, spazio Carù Museo Maga, 2017.

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