Non è forse un caso che a raccontare l’anima di Roma, della sua gente, del suo proscenio e del fascino più raccolto dei suoi innumerevoli misteri, siano stati soprattutto dei provinciali illustri, ivi trapiantati, che l’hanno detestata e pure intensamente amata. Dopo D’Annunzio, la memoria corre a Palazzeschi e Gadda, Patti, Pasolini, Flajano, non senza […]
Sfoglio le pagine de ‘Il tallone di ferro’ di Jack London (1908) che ricevetti in dono da mio padre Antonello quando avevo quasi diciassette anni con una dedica che ho custodito preziosamente tra i miei libri e nel fondo della coscienza. Il libro (‘The Iron Heel’) è un ‘romanzo socialista’ che descrive l’ascesa di un’oligarchia […]
Quando Maria Denis -la bellissima regina del cinema dei ‘telefoni bianchi’- morì nel 2004 mia madre Fulvia, che delle sue attività clandestine durante la occupazione tedesca di Roma non parlava quasi mai, rimase toccata: e come se la memoria le riproponesse il tratto di un film già visto mi rivelò che a più riprese fu […]
Il giardino di Amedeo Bocchi e la “protervia della gioventù” Amedeo Bocchi (1884 -1976) è stato un artista di alta qualità, e la sua bella pittura sarà sempre apprezzata da chi ha occhi per vedere. Era un uomo magro e piccolino, girava di rado per la Villa Strohl-fern. Quando lo scorgevi lungo il viale che […]
Ho per le mani la prima edizione Einaudi (1946) de ‘La ragazza della Via Flaminia’, forse il più bel libro, amaro e veritiero, sul trauma della Roma appena liberata e occupata dagli alleati angloamericani. Ne fu autore Alfred Hayes (1911-1985), giornalista ebreo giunto in Italia al servizio dell’esercito Usa, che collaborò con Rossellini e De […]
Era già al colmo della notorietà il vate del simbolismo tedesco, Stefan George (1868-1933) quando nel 1907 pubblicò un libro di versi, ‘Maximin’, in memoria glorificante il giovanissimo poeta che egli aveva profondamente amato e accolto nel suo circolo di adepti al culto della parola disdegnante realismo e naturalismo. “Maximin” si chiamava Maximilian Kronberger (1888-1904) […]
Traggo da un vecchio articolo di mio padre Antonello il ricordo di un viaggio in Costa Azzurra nel 1958 dove incontrò Pablo Picasso e dove ancora, sui temi della guerra e della pace, la sua arte creava imbarazzo e problemi di convenienza alle autorità politiche. C’era la guerra fredda, ma il tema di una umanità […]
Il mio amico e assai noto ‘causeur’ televisivo d’arte e altro ancora, Philippe Daverio, compare su Wikipedia in paletò di Casentino scarlatto e si atteggia come fosse un busto marmoreo davanti al monumento alla vittoria della Armata Rossa sulla Germania nazista, situato nel Treptower Park di Berlino. Philippe, da quando lo conosco, è sempre stato […]