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BREXIT. E ORA CHE SUCCEDE?

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L’ultima piccola, per quanto inutile, vendetta dell’Europa nei confronti del Regno Unito é stata ieri: l’ora dell’uscita dalla UE era la mezzanotte di Bruxelles, non quella di Londra.

Magra consolazione per quello che é stato comunque un fallimento per l’Unione Europea. Il futuro ci dirá se sará un fallimento anche per il Regno Unito, in una Brexit che rischia di essere una vittoria di Pirro.

Che succede ora? Nell’immediato, sino a fine anno, nulla cambierá: nel periodo di transizione rimarranno le regole attuali su scambi commerciali e movimento delle persone. Dal primo gennaio 2021 invece le cose dipenderanno dalle trattative tra Regno Unito e UE. Sicuramente non si potrá piú entrare con la Carta di Identitá e sará necessario il passaporto, per i turisti molto probabilmente ci sará bisogno di un visto elettronico.

Un altro aspetto é che quello relativo ai circa 700.000 italiani che vivono nel Regno Unito. Chi puó dimostrare di esserci da almeno 5 anni puó fare richiesta di cittadinanza, chi lo é da meno anni potrà richiedere un permesso temporaneo. Purtroppo per molti, nel Regno Unito anche da molti anni, potrebbe essere difficile dimostrare la loro permanenza poiché, come succede molti  tra gli italiani all’estero, non seguono le regole di registrazione nei paesi dove vanno, cosí come non si registrano in Italia all’AIRE. Cambierá anche la possibilitá di emigrare poiché, ad esempio, verrá valutato il titolo di studio.

Per finire, che ne sará del Regno Unito? Questo il grosso tema che é in gioco nell’immediato futuro. La Scozia é giá in subbuglio e si parla di un nuovo Referendum. In Irlanda del Nord il trattato di pace prevede che se con un referendum la maggioranza della popolazione lo decidesse si torna ad una Irlanda unita. Il problema sta nel fatto che anche la Repubblica d’Irlanda dovrebbe volere l’Unione e la maggioranza, secondo i sondaggi, non vuole prendersi carico di un territorio in  grossa crisi economica. L’unica soluzione per il Regno Unito é investire da subito su Scozia, il cui petrolio viene controllato da Londra, e Irlanda del Nord. Ma forse é troppo tardi. Potremmo assistere ad un distacco  e magari ad uno stato che unisca Scozia ed Irlanda del Nord. L’Europa potrebbe dargli una corsia preferenziale per rientrare immediatamente.

O magari il Regno Unito ribusserá alle porte della UE.

Di seguito il link agli articoli precedenti sulla Brexit

Brexit, Elezioni Europee e Hotel California
Irlanda del Nord. E adesso?

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FULVIO ROGANTIN

Sono triestino di nascita, dublinese di adozione. L’amore per Joyce nasce quando nel 1993, a Trieste, assisto alla lettura integrale dell’Ulisse, durata circa 30 ore. 4 anni fa mi trasferisco a Dublino per fare l’informatico. Inizio, per passione a fare dei tour Joyce. La mia vita cambia, ora, messa da parte l’informatica se non per alcuni progetti culturali, sono guida nazionale ed è oramai un lavoro a tempo pieno.

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