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CENTO DOMENICHE

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La locandina

La bocciofila con gli amici di sempre, la mamma persa nel suo bozzolo di quieto oblio, l’amante vogliosa ma attenta alla privacy, la figlia Emilia, luce dei suoi occhi, che finalmente decide di sposarsi. Una bellissima sorpresa per Antonio, operaio tornitore in prepensionamento – ma ancora presente in azienda dove lavora gratis per insegnare ai più giovani. Tutti gli vogliono bene e lui vuole bene a tutte/i, si accontenta di poco: della minestrina mangiata con la madre e del buon rapporto che ha con l’ex-padrone che gli ha persino dato in gestione un orto e un pollaio. Orgoglioso di poter provvedere di persona alle spese per il matrimonio di Emilia – che non dovrà essere sfarzoso ma bello e elegante, aperto a un centinaio di invitati – Antonio si reca in banca, una piccola filiale artigianale, l’unica da sempre attiva in paese, per ritirare dal conto i soldi che gli occorrono. Anche lì lo conoscono tutti, ci va da trent’anni, tranne il direttore da poco arrivato. L’uomo è distratto, si fa ripetere il nome e quando Antonio gli chiede il versamento di quanto voluto, gli spiega che le obbligazioni in cui aveva investito i risparmi di una vita, si sono trasformate – a sua insaputa – in azioni volatili come uno stormo di uccelli migratori. Insieme al suo conto crollano tutte le speranze dell’ex abile tornitore, la superficie della sua esistenza diventa piena di punte aguzze. Non si capacita che il mondo possa essere così crudele e indifferente rispetto a persone oneste e specchiate come lui e come tante altre, trattate come pedine in uno sporco gioco di affari, interessi, incassi facili.
Un film civile, quello di Antonio Albanese, che interpreta con infinito pudore e sobria dignità il suo ruolo di figlio, di padre, di amante, di lavoratore scrupoloso. Fino a scoppiare come un motore tirato al massimo da un’umanità che di umano non ha più nulla. Straordinaria nel ruolo della vecchia madre (apparentemente fusa ma l’unica a capire) la quasi novantenne Giulia Lazzarini.
Da vedere. Anche se, nonostante l’applauso scrosciante nella sala stracolma, tutti vanno via con la morte nel cuore.
Cento Domeniche – di e con Antonio AlbaneseItalia 2023
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COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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