Lei ha smarrito la sua identità. L’Altra è la sua memoria. Scavano: ogni volta è come calarsi in una miniera. Gallerie piene di vissuti che sono stati tesori od orrori. Lampi fugaci li svelano. Lei crede che il percorso impervio sia prezioso. Subisce visioni del tempo distante e non ne comprende l’affronto. Lo soffre e […]
Papà lavorava a Campobasso, i miei genitori ancora si volevano bene, così io e mamma qualche volta lo accompagnavamo. Lì le strade avevano nomi di fiaba: Vico Tre Dita, Via Porta Fredda. D’inverno la neve ricopriva ogni angolo, mi fermavo nella piazzetta dell’Olmo, di fronte alle scale di pietra, e guardavo l’albero vestito di bianco. […]
Václavské námĕsti: il cuore della città ora come allora. Sembra solo una strada larga che sale fino ai piedi di Venceslao a cavallo. Lui guarda come se nulla fosse, non si è mai preoccupato perché è di bronzo. Noi che abbiamo ricordi di carne e una certa età ripensiamo alle foto dei carri armati sovietici, la […]
I piccoli gomiti appoggiati sul grande bancone adibito al taglio delle stoffe. Tanto piccola da aver bisogno di uno sgabellino, uno di quelli che servono per sollevare la gamba su cui si cuce. Il mio babbo rende eleganti gli uomini, pensava. Il centimetro intorno al collo, ditale dalla punta tagliata, tipico del sarto da uomo, gesso […]
Rumori. Calore. Solitudine. La penna implacabile e gentile di Elena Gianini Belotti ci trasporta in un Natale dove quattro generazioni, per qualche giorno, si ritrovano, si sovrappongono, cercano se possibile di non ferirsi. In una vecchia grande casa dove tutti i presenti hanno radici e ricordi. Il padre della narratrice, l’occhiazzurrino bisnonno novantasettenne di Daniele […]
Gioia mia, mi ricordo che babbo lo diceva sempre a mamma. Alle volte diceva “cielito” oppure anima mia o cuoricino mio. Stai fresco che te li dico a te anche se vieni a trovarmi tutti i giorni qui alla clinica e io non so chi sei e neppure perché le suore ti salutino con […]
Agosto 1962. Ricordo il suono delle cicale, fuori, nella pineta. Il giorno che Marilyn Monroe morì ero all’isola d’Elba, ospite, con un gruppo di altri adolescenti, di una famiglia ricca. Ricchissima. Industriali milanesi, neoproprietari di una villona su un cocuzzolo, circondata da una enorme tenuta che guardava il mare – dove il loro yacht galleggiava […]
madre di niente, madre crudele bella indifferente, madre mia morta che non sei nei cieli madre mia le cui colpe le sconto tutte io nella mia vita madre...