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Manuale di sopravvivenza

La matematica del tabagista

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Foto di Roberto Calvino

 

Ho voglia di una sigaretta. È una cosa senza senso? No, è solo questione di sensi. Il tatto lo sa. Afferro il pacchetto. Ne valuto il peso. Lo apro. Dieci sigarette sono tante. Le vedo. Se ne stanno ancora dritte, dieci sigarette. O è la mano che le tiene in equilibrio?

Ho voglia di una sigaretta. Tra indice e pollice il cartone si piega. Scuoto il pacchetto. Ascolto. Socchiudo il cappuccio. Le sigarette s’inclinano come i bastoncini dello shangai. Sono poche. Non voglio contarle. Basta. Meglio non sapere.

Ho voglia di una sigaretta. Apro e faccio scivolare le sigarette su di un lato. Misuro il vuoto.
Saranno cinque. Sono pochissime. Ancora meno di una sola. La matematica del tabagista è ascetismo algebrico. Se fosse una sola, potrei annusarla per ore prima di gustarla. L’estasi dell’astinenza. Cinque sigarette vanno in fumo e non te ne accorgi.

Ho voglia di una sigaretta. Esco. Il pacchetto semivuoto è nel taschino. Batte il conto alla rovescia. Quattro. Tre. Due. Ne compro uno nuovo. Tiro la linguetta. Sono di nuovo venti sigarette, compatte, ordinate. Posso fumare, per un tempo infinito.

SALVATORE RONGA

Nacque a bordo di un’isola nel golfo di Napoli, Ischia. Sbarcò raramente, così da poter attribuire al rollio ogni tormento esistenziale. Sperimentò varie forme di gastrite. Perse i capelli, ma non perse tempo a raccoglierli. Amò più di quanto i suoi amici sospettassero e odiò molto meno di quanto i suoi nemici avessero creduto. Venne alla luce il 13 luglio 1969 e da allora non fa che scrivere e riscrivere il suo epitaffio.

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