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LE ASSAGGIATRICI (di Hitler)

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Margot Wölk, di nazionalità tedesca, morì nel 2014 a 96 anni, dopo aver nascosto per tutta la vita il suo tragico passato. Tra il ‘42 e la prima metà del ‘45, venne “scelta” insieme ad altre compagne per fare da cavia ai cibi preparati per il Führer. Le ragazze venivano prelevate dalle loro dimore e condotte nella Tana del lupo (Wolfsschanze) per assaggiare i cibi e prevenire avvelenamenti. Hitler aveva uno stomaco molto delicato e soffriva di fastidiose flatulenze, dovute in gran parte alla dieta vegetariana (era contro le crudeltà nei confronti degli animali…).
La scrittrice Rosella Postorino, letto un trafiletto sulla storia della Wölk, decide di trarne un romanzo “Le assaggiatrici”, che nel 2018 vinse il Premio Campiello.
Rosa Sauer è una giovane donna che, scappata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti, trova riparo nella Prussia orientale a casa dei suoceri. Il marito diperso in Russia, nessun affetto da preservare, si adatta giocoforza al nuovo “lavoro”. Il cibo è ottimo e abbondante e viene consumato in religioso silenzio e sotto sorveglianza da parte delle SS. Le ragazze vengono trattenute in attesa di sintomi e poi liberate. Il giorno dopo la stressante cerimonia si ripete. Rosa non è nazista, tutt’altro, e istintivamente stringe amicizia con le compagne che non lo sono, mentre mantiene le distanze con il gruppo di adoratrici di Hitler che, vestite con il tradizionale Dirndl, sono pronte a immolarsi per lui.
In un intreccio fra presente e passato, Rosa definisce i contorni della sua esistenza e della resistenza al Male che la circonda, di cui indirettamente fa parte anche lei. Il gioco tragico tra carnefici e vittime a volte si ribalta e atti di umanità impensabile vengono compiuti dai peggiori. Il tempo che lei e le sue compagne vivono in attesa di morire – forse sì forse no – è un tempo sospeso in cui succede tutto e niente, in cui il senso di straniamento e l’inutilità dell’esistenza è preponderante e la speranza in un futuro migliore non è contemplata. Con una scrittura aspra e asciutta la Postorino ci immerge in una realtà che pochi di noi conoscevano, che aggiunge orrore all’orrore del nazismo. Il ritmo è serrato, nessuna pausa è concessa al lettore. Solo la pietas sopravvive.
Le assaggiatrici di Rosella Postorino – Feltrinelli editore
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COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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