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LIKE A ROLLING STONE

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– Se vuoi saperlo, è di Bobby Gregg il colpo di rullante più famoso nella storia del rock, il batterista che insieme ad Al Kooper e Mike Bloomfield suonò con Dylan durante quella seduta di registrazione. Un colpo secco, dirompente che infranse il muro delle convenzioni, stupefacente introduzione alla cascate di note e alla voce di Dylan che ancora oggi stordisce e inquieta. Sembra quasi che voglia dire, fermatevi un attimo, state in silenzio e ascoltate.
– Di che parla la canzone?
– Lo sai come sono i testi di Dylan. Sembra che raccontino delle storie, ma poi perdi il filo del discorso, per ritrovarti a pensare e a riflettere su qualche argomento che non ti aspettavi.
– Non capisco bene cosa vuoi dire
– Immediatamente dopo quel colpo di rullante, inizia una vorticosa sequenza di parole che ti narra le vicende di una ragazza un tempo bella e ricca e forse anche un po’ snob, ma che ora si ritrova sola, senza soldi e senza una casa.
– Che c’è di strano?
– Il colpo di rullante, la sequenza degli accordi, il suono dell’organo, la voce di Dylan confluiscono con un crescendo straordinario nel ritornello che diventa l’elemento fondamentale di tutta la canzone.
– Come fa questo ritornello?
– “How does it feel?” (come ci si sente?) seguito da quattro note di organo che non ti toglierai mai più dalla mente, “come ci si sente a non avere una casa, a essere un perfetto sconosciuto, a sentirsi franare la terra sotto i piedi?”.
– Mi pare tutto molto lineare, che ci trovi di strano?
– Trovo che avvenga uno slittamento di significato: il “come ci si sente”, ripetuto in modo così insistente e con quel tono di voce, suggerisce un nuovo senso. Finisci per non riferirlo più alla ragazza, ma a te stesso. Di colpo ti chiedi, ma se la fortuna dovesse girare in modo avverso, come ti sentiresti a essere come una pietra che cade nel nulla? Ti si raggela il sangue nelle vene e inizi a provare compassione per chi si ritrova veramente in quella situazione. Il colpo di rullante ti sveglia dal torpore dell’indifferenza, perché tu possa iniziare a guardare con occhi diversi chi, per sfortuna, si ritrova a essere “Like a rolling stone”.
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ROBERTO CALVINO

Ha conseguito la laurea in lettere moderne, discutendo una tesi in storia della critica d’arte con Maria Luisa Dalai Emiliani. Ha collaborato con Roberto Leydi e Michele Straniero su temi riguardanti la cultura delle classi subalterne. E’ stato corrispondente dall’Italia per “La strada”, rivista pubblicata in Olanda. E’ stato docente di lettere nella scuola secondaria. Principali mostre a cui ha partecipato con lo pseudonimo di Felix Danton o con il proprio nome: Echi Urbani, Amarillo Art Gallery Reggio Emilia 2009; Immagina Arte. Reggio Emilia, 2009; San Quirico D’Orcia. Palazzo Chigi. Demone a ciascuno il suo sogno, 2010; Cortecce e Simmetrie. Sestante, Gallarate 2011; Carù. Parole suoni immagini. Riflettere. Sacrestia della chiesa monumentale di San Marco, Milano, 2012; Rive gauche/ droit en Anniviers, Festival dédié à la photographie d'auteur et de montagne. Grimentz, 2012; Da legno a segno " Spazio Ostini, Cuirone, 2014; 15 ème festival européen de la photo de nu, " Corps et texte ", Arles, 2015; Dalle parole alle immagini, dalle immagini alle parole, Gallarate, spazio Carù Museo Maga, 2017.

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