Luci rosse

Dietro i finestrini delle macchine ferme al semaforo c’ è un sacco di materiale per un saggio.
Quello che sembra parli da solo ma sta al telefono.
Quello che sembra parli da solo ed effettivamente sta parlando da solo.
Quella che sembra parli da sola ma c’è un cane molto interessato sul sedile dietro e lei (è sempre una femmina) probabilmente gli sta spiegando il senso della vita.
Madre stressatissima con spesa nel bagagliaio e pargoli posteriori che si azzuffano e urlano e lei ha la faccia di chi vorrebbe scappare e non può.
Madre allegra con neonato ridente, probabilmente si stanno raccontando storielle zozze.
Coppia giovane che chiacchiera e ride.
Coppia anziana con uno dei due che parla e parla e l’altro ci ha un’espressione tra il disperato l’annoiato e l’omicida.
Coppia di mezz’età che litiga forsennatamente (li puoi sentire attraverso i vetri) ma ha l’aria di divertirsi un casino.
Coppia silenziosa, occhio vacuo, argomenti zero; possono anche essere giovani, e ti mettono una tristezza addosso..
Vecchietto chiaramente rimbambito che ti chiedi chi è l’incosciente che gli ha rinnovato la patente.
Apecar contenente marcantonio visibilmente alcolizzato che parte a zigzag e tu preghi.
Opelcorsa o simile piena di gioventù idiota che sgasa sgomma ride beve pippa e si spera che vada a schiantarsi su un palo della luce, che anche un platano, povero, sarebbe un peccato. (ma di solito beccano una famiglia di disgraziati che se ne va per la sua strada).
Vecchia carretta con ragazzi allegri e seri insieme e ti viene un sorriso.
Quello che è tutto rosso e congestionato e sembra che abbia un gatto in braccio poi guardi meglio e capisci che è una testa e ti spieghi il sorriso ebete.
Poi c’è una demente di mezza età con la macchina che sembra una discarica, stereo a palla e sigaretta accesa che batte il tempo sul volante e ci sono buone probabilità che stia cantando a squarciagola.
Quella sono io.