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Pensieri di una insonne

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Immagine di Gabriella Corbo

 

Ieri sera non riuscivo a prendere sonno (che strano, eh? 😃 ) e mentre ero supina, la testa affondata nel cuscino, gli occhi spalancati nella fioca luce blu di una lampadina notturna, guardavo, dal sotto in su, un quadretto che ho appeso sopra la testata del letto, formato da tre piccole assi di legno dipinte di una vernice verde acqua, un po’ scrostata, su cui è scritto: HOME IS WHERE HEART IS, “la casa è dove c’è il cuore”. In realtà, vista la mia posizione, leggevo la frase dal sotto in su: IS HEART WHERE IS HOME, “è il cuore dove c’è la casa”.

Siccome sono una povera stupida con l’ossessione delle parole, ho iniziato a pensare che sarebbe bastato spostare una sola lettera, la H di HEART, cuore, dal primo all’ultimo posto di tale parola, che così si sarebbe trasformata in EARTH, terra. Quindi la frase sarebbe divenuta “la casa è dove c’è la terra”, oppure, leggendo in senso contrario, come me da letto, “è la terra dove c’è la casa”. Ovviamente la mente è corsa ai profughi, alla guerra, ai bombardamenti, le case distrutte… ma anche alla terra nostra casa e madre che distruggiamo consapevolmente, come lemming che corrono verso il baratro.

I pensieri si affastellavano disordinatamente, e quindi dentro me risuonavano le parole di un’antica maestra: “La H è una consonante muta…” Muta… non se ne sente il suono, ma lo cambia ad altre lettere (pensiamo solo a C e a G che grazie alla H acquistano un suono duro, che toglie la dolcezza di un bacio alla loro pronuncia), oppure, come nel caso di queste parole inglesi, “muta” nel senso che “cambia” il significato della combinazione delle altre lettere, da “cuore” a “terra” (sì, lo so, maestra, questa è una mia licenza impoetica, ma tant’è… di fantasie vivevo da piccola e di fantasie sopravvivo da grande…).

Ma non basta. Dal campo semantico sono poi approdata a spiccioli di riflessioni, o meglio, a cascami di collegamenti di idee senza costrutto: la terra è la nostra casa, la casa è dove è il nostro cuore, il cuore della terra, ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera, la vita, la morte, la patria, la guerra, l’amore negato, il destino…

I più benevoli, a questo punto, ipotizzeranno che il mio delirio sia stato dovuto a una cena pesante e indigesta. Purtroppo no, gentili amici, ieri sera non ho cenato, presa da improvvido male di vivere, perciò il mio delirio è esattamente quello che sembra: una belinata. Gudnait.

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AGLAJA

Aglaja è una disegnatrice grafica, illustratrice, pittrice e vignettista con il vizio della scrittura, che si cela nei panni di Gabriella Corbo, insegnante di lettere. Per undici anni (dal 2003 al 2014) ha illustrato e disegnato vignette su blog e sito dello scrittore e giornalista Enzo Costa, sui suoi blog d’autore di Repubblica.it (dove ha tradotto in immagini i “Lanternini” di Enzo e ha tenuto una propria rubrica di vignette, “Domenicaglaja”) e dell’Unità.it (“Malumorismi”). Ha illustrato i libri “Rime Bacate”(Editori Riuniti), "Col senno di prima" (Editori Internazionali Riuniti), "Cercati col Lanternino" (Red@zione), tutti di Enzo Costa. Sempre con Enzo, ha partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Genova 2012, con la proiezione di sue vignette che illustravano le rime dell’autore. Nel frattempo, diverse sue immagini “serie” cominciavano a essere esposte in mostre tematiche. Nel 2010 ha vinto il primo premio al concorso nazionale Sapete come mi trattano?, indetto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per la categoria vignette, premio attribuitole dal Comitato d’onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura (tra cui, per le vignette, Massimo Bucchi di Repubblica) e del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Aglaja ha esposto le sue vignette, illustrazioni ed immagini, con i testi di Enzo Costa, nella mostra “Figuriamoci”, allestita al Muvita dal teatro Sipario Strappato di Arenzano (Genova), e nella mostra “Tra il dire e il disegnare c’è di mezzo il mare”, al Museoteatro della Commenda di Prè (Genova), una summa dei lavori della “ditta” EnzoCosta&Aglaja, sul tema del mare e dell’accoglienza, con divagazioni satirico-oniriche: è stata l’ultima, felice, occasione che ha visto insieme i “soci” Aglaja ed Enzo, mancato pochi giorni dopo l’inaugurazione. Dopo la scomparsa di Enzo Costa, Aglaja ha cessato la sua attività di vignettista satirica (salvo concedersi qualche “strappo”), preferendo dedicarsi alla pittura digitale, in cui fa vivere il suo mondo surreale. Ancora alla Commenda di Prè, Aglaja ha così inaugurato nel 2015 la sua prima personale su tela: “Come è profondo il mare”, gli abissi immaginari di una viaggiatrice statica. Del 2017 è il progetto “Scrittori liguri”, partito dall’idea di inventare ritratti impossibili di 19 grandi scrittori della Liguria partendo dalle loro parole. Il progetto si è concretizzato in un evento, “Equinozio delle Arti”, a Palazzo Tursi, e in una personale nel corso del Festival della Poesia di Genova, a Palazzo Ducale. Nel settembre dello stesso anno, si è inaugurata una nuova mostra al Museo del Mare di Genova dal titolo Fondali immaginari, dove le foto subacquee del fotogiornalista Adriano Penco sono state rivisitate dalla fantasia di Aglaja e dai suoi disegni surreali. Nel 2018 quattro opere di Aglaja su tela hanno fatto parte di Mosaic, a cura di Art Commission, un’installazione collettiva itinerante (in Italia e all’estero) a tema libero, che prende vita e forma assemblando i lavori degli artisti partecipanti. Ultimamente, Aglaja ha iniziato a sperimentare la serigrafia: i suoi disegni ora sono serigrafati su piastrelle, una tecnica che restituisce come non mai la luce e la brillantezza dei colori, così come sono preparati graficamente per lo schermo. Cura l’archivio dei lavori del suo socio, ne pubblica illustrandoli – sulle sue pagine social e su La Rivista Intelligente – brani e poesie inedite. Ha raccolto le poesie intimiste di Enzo Costa, uscite nel dicembre 2017 per Rayuela Editore, con un ritratto dell’Autore disegnato da Aglaja in copertina. Nel 2020 un suo disegno è stato scelto come copertina della raccolta di liriche "Poesie del Risveglio" di Simona Garbarino, ZONA Contemporanea 2020. Continua ad essere una prof. resistente e una disegnatrice/scrittrice impenitente. E viceversa.

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