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SCOMPARTIMENTO N°6

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Il treno è lungo, scalcagnato, cabine strette con giacigli di fortuna l’uno sopra l’altro, e passeggeri piazzati a caso, maschi e femmine. Mentre scorre su binari innevati e lungo paesaggi lunari, si indovinano al suo interno olezzi di fumo, di urina, di umanità sporca e sudata. Siamo negli anni ’90, su un convoglio russo che da Mosca arriverà a Murmansk, a nord del circolo polare artico. Sul treno è salita Laura, una ragazza finlandese, che sta studiando archeologia e che su suggerimento dell’amica e amante moscovita Irina – che inizialmente doveva accompagnarla e poi le ha dato buca – va a cercare dei graffiti rupestri nella grande città balneare russa. Il viaggio si presenta difficoltoso fin dall’inizio: a presidiare i vagoni una controllora sovietica rigida come un palo di scopa, che dispensa con generosità solo bustine da the. Laura prende posto nel suo scompartimento, il N. 6, che trova già occupato da un ragazzo dalla presenza inquietante e dai modi ruvidi e volgari. La ragazza cerca in tutti i modi di sfuggire a quell’uomo che le mette paura ma i tentativi falliscono e i due sono obbligati alla convivenza forzata.
Il regista finlandese Juho Kuosmanen, che all’inizio della proiezione ringrazia dallo schermo il pubblico in sala, gira un film che alcuni critici hanno definito “perfetto”, un’opera cinematografica ricca di ombre e di luci sempre un po’ fioche come i finestrini appannati del treno. Il viaggio, che sembra non avere mai fine, è l’occasione per Laura di scoprire l’altra se stessa, una ragazza che sa ridere, che sa prendere meno sul serio sé e gli altri, capace di rotolarsi nella neve come una bambina. I famosi “petroglifi” da cui tutto è partito, i graffiti incisi nelle rocce, diventano solo un pretesto per una ricerca molto più intima della propria personalità. Girato con la macchina a mano addosso ai due protagonisti – mentre parlano, mangiano, dormono, bisticciano – “Scompartimento N.6” è anche un omaggio a quegli anni incerti in cui la tecnologia contemplava solo i telefoni a gettone, la telecamera portatile e i walkman.
Straordinari i due interpreti principali: Seidi Haarla nella parte di Laura e Yuriy Borisof in quella di Ljoha, lo strampalato compagno di viaggio.
Premiato insieme a “Un eroe” al Festival di Cannes.
Finlandia-Estonia-Germania-Russia 2021
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COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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