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Fotografia

La fotografia

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Il nuovo secolo era arrivato da poco e lo cominciavano senza sorridere.
Lionello Malgherini, premiato alla Mostra di Belle Arti di Roma, scattava “pose” per tutte le occasioni, sapeva come fotografare ed era anche l’unico in paese. «Il papà deve stare seduto e avrà pure lo sguardo triste, ma voi giovani maschi dovete guardare fisso nel futuro e senza paura. Tu Giovina, asciugati quegli occhioni, devi far da mammina ora, e tu Anna lasciala la mano di don Mimì, non temere, ti vogliono tutti bene». Disse il cavalier Malgherini prima di operare. Le fotografie non si correggevano, e allo scatto tutto doveva essere esattamente come si sarebbe visto anche centoventi anni dopo.
Questa era stata fatta per la morte della mamma: ci sono dolore, speranza, compostezza e voglia di scoppiare a piangere. Il papà è circondato dai suoi sette figli, e lui, che sino a quel momento aveva diviso con la sua sposa questa ricchezza, ora si sente abbandonato e defraudato da chi questa ricchezza gliela aveva permessa.
Un padre sgomento. “Come sarà il nostro, il vostro futuro”? Sembra chiedersi. I due maschi più grandi fanno da sentinelle, quello è il loro posto, son là a difendere, anche con i loro corpi, la loro famiglia, da ogni assalto della vita.
Tutti avevano bisogno che una donna entrasse in quella casa, i piccoli e i grandi. Forse glielo avevano già detto alla “sentinella” più grande. Nello sguardo del diciannovenne a sinistra qualcosa traspare, lui conosce bene una rossa forte, bella e dalla carnagione bianchissima che sarebbe diventata la sua sposa, molto presto

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ANTONIO QUAGLIARELLA

Pugliese del ’44, una decina d’anni in ogni provincia e, partendo da Lecce, ha emigrato nel 2003 in Lombardia. Proprio l’anno del grande caldo, con questa regione in testa per il maggior numero di anziani sopravvissuti. Sempre nel campo finanziario, ha smesso (fortunatamente) di dare consigli il 30 aprile del 2013. Servizio militare assolto con gioia e onore nei Parà, la Toscana gli entra nel cuore in quel periodo, era 1968. Non resiste per tanto tempo a niente e a nessuno, quando ha potuto farlo si muove di conseguenza, riconoscendosi il merito di saper vivere con piacere in contesti molto complessi e diversi e questo sin da bambino. Ogni volta prova la stessa sensazione di avere di fronte una vita nuova di zecca da scoprire e questo gli moltiplica le forze. Viene cooptato nel Rotary International e si merita la Paul Harris Fellow, appena prima che istituissero il numero chiuso per i terroni. Questo continuo frazionamento di vita lo porta alla convinzione che l’ultima persona vicina non potrebbe mai avere sottomano una storia completa (quasi) della sua vita. Così comincia a scrivere. Ne fa le spese, di questo fiume di inchiostro, La Rivista Intelligente e la sua “mamma” Giovanna. Essere sé stessi sempre, qualche volta anche juventino, ha un prezzo da pagare. Solo una donna sempre al suo fianco, dai tempi della migrazione e l’accoglienza, continua a fargli sconti e a dargli credito e lui l’ha legata a doppio filo alla sua vita, ormai finalmente stanziale.

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