Mio nonno sapeva leggere e scrivere. Per sua moglie scrisse una poesia d’amore. Le costruì il letto di nozze. Una testiera altissima come la prua di una barca, impiallacciata con venature a specchio. La pediera bombata e lucida era la poppa di un piroscafo. Lungo le cornici correva un intarsio, liscio come se fosse dipinto. […]
Ci siamo dati il tempo. Quello che potevamo. Quello rubato al sonno. Quello destinato ad altre vite. Dovevamo raccontarci. Dovevamo comprendere perché fossimo una nell’anima dell’altro. Perché era stato riconoscerci, guardarci. Perché fosse indispensabile trovare quel che non era più invisibile. Come accettare che ogni nostro velo cadesse col respiro dell’altro. Ci siamo dati il […]
I l glicine sopra la rete di recinzione del campo di tennis. Il prato di papaveri dietro la stazione. Io. Tu. La palla sbatte sulla rete provocando una pioggia di fiori. Il vento, che a folate porta via l’inverno, fa inchinare i papaveri al tuo passaggio. Raccolgo la pallina e la metto nella tasca dei […]
Pietro mette in moto, allaccia la cintura e inforca gli occhiali: c’è un sole che acceca. Che strano questo gennaio padano che sembra aprile! Accende la radio, esce dal vialetto, svolta sull’argine e continua a guardare nello specchietto retrovisore finché il cancello si chiude del tutto. Accelera. La sua C3 bianca sparisce dietro le case, […]
Era il 23 aprile 2316, e John vagava da tre giorni, completamente perso, nella caotica città dove un’interferenza nel suo trasponder metacinetico lo aveva sbalzato. Sceso dal veicolo, l’aveva chiuso con un gesto automatico. Stava per marcare le coordinate, ma il navigatore tridimensionale era rimasto dentro. Cercò un punto di riferimento, vide un bar con […]
Lei ha smarrito la sua identità. L’Altra è la sua memoria. Scavano: ogni volta è come calarsi in una miniera. Gallerie piene di vissuti che sono stati tesori od orrori. Lampi fugaci li svelano. Lei crede che il percorso impervio sia prezioso. Subisce visioni del tempo distante e non ne comprende l’affronto. Lo soffre e […]
Mio nonno è cresciuto nel quartiere di Zemun, a Belgrado. Ai tempi nelle case non c’era l’acqua, sua madre andava in strada con i secchi per attingere dalle fontanelle che allora coloravano i marciapiedi come fiori. Sembravano dei mulinelli e il nonno dedicò a ciascuna un acquarello. Aveva gli occhi grigi e le orecchie piccole […]
Lui ancora la benedice ogni mattina con il pigro risultato di una reazione organica Lei ancora dice quanto il loro matrimonio sia riuscito Lui porta ancora la riga a destra Lei mette ancora i bigodini Lui prende ancora il caffè in piedi davanti alla finestra Lei gli lascia ancora sfogliare il giornale per primo […]