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LE ELEZIONI IRLANDESI – I RISULTATI [Cose d’Irlanda #16]

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Rileggere quanto scritto sui giornali italiani durante lo spoglio dei voti delle elezioni per il Dáil Éireann, l’Assemblea Parlamentare d’Irlanda, mostra nella maggior parte dei casi come l’Irlanda sia molto distante e difficile da valutare secondo i modelli italiani. La maggior parte dei titoli ieri parlava di uno Sinn Fein che “sbaraglia tutti”. Alla fine è innegabile il successo dello Sinn Fein che cresce di molto ma nella conta dei parlamentari nell’ultima notte viene superato di un eletto dal Fianna Fail. Come raccontato nel precedente articolo il sistema elettorale irlandese è proporzionale ma con un sistema di voto multiplo  e legato ai candidati oltre che ai partiti. Così lo Sinn Fein che al primo giro di scrutini si trovava in vantaggio di 2 punti percentuali sul Fianna Fail alla fine è stato superato sul filo di lana.

Lo sconfitto di queste elezioni certamente è il Taoiseach, il primo ministro, uscente Leo Varadkar il cui partito il Fine Gael passa da 49 a 35 deputati. Il motivo principale della sconfitta si può leggere nel suo impegno sulla Brexit cui ha dedicato molto della sua azione politica. Ha innegabilmente raggiunto un risultato importante riuscendo a far si che l’Unione Europea non cedesse e consentisse un confine tra Eire ed Irlanda del Nord, ma ha trascurato i grandi problemi che affliggono l’Irlanda in particolare la sanità e la mancanza di abitazioni perdendo molti degli elettori che lo avevano votato nel 2016.

Queste elezioni, dall’altra lato, hanno rappresentato una prima svolta a sinistra del paese che passa da una quarantina ad una sessantina di parlamentari con una crescita in particolare dello Sinn Fein da 22 a 27, dei Verdi da 2 a 12.

Che succederà ora? Certamente il risultato scardinerà un modello che si è mantenuto sin dall’inizio della Repubblica, ossia un’alternanza tra i due partiti di centro destra, il Fianna Fail ed il Fine Gael alleati alleati di volta in volta con partiti minori o pescando tra i candidati indipendenti. Ora con la crescita della sinistra ed con uno Sinn Fein che è vicino al primo posto  il partito vincitore del Fianna Fail forse potrebbe rivedere quanto confermato in campagna elettorale, ossia escludere una possibile alleanza con la sinistra. Qui sta il nodo delle prossime settimane: il leader del Fianna Fail Micheál Martin riuscirà a convincere il suo partito al cambio di rotta? Ci sono già malumori intreni rispetto ad un’alleanza con lo Sinn Fein. Ma soprattutto Mary Lou McDonald, la leader dello Sinn Fein, accetterà un accordo con la prospettiva che nuove elezioni potrebbero portare ad una leadership definitiva? Forse, e probabilmente sarebbe la soluzione migliore per l’Irlanda, si arriverà  ad un accordo e finalmente il programma di governo affronterà i temi delicati abbandonati per anni.

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FULVIO ROGANTIN

Sono triestino di nascita, dublinese di adozione. L’amore per Joyce nasce quando nel 1993, a Trieste, assisto alla lettura integrale dell’Ulisse, durata circa 30 ore. 4 anni fa mi trasferisco a Dublino per fare l’informatico. Inizio, per passione a fare dei tour Joyce. La mia vita cambia, ora, messa da parte l’informatica se non per alcuni progetti culturali, sono guida nazionale ed è oramai un lavoro a tempo pieno.

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