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Manuale di sopravvivenza

Il magico potere del riordino

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Offerta lampo ebook “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo 2,99 euro. In questi casi non si pensa due volte, si acquista direttamente con 1-click. Finalmente dopo tanta attesa è tra le mie mani, persino il mio kindle luccica dall’emozione! Si sono pronunciate milioni di bocche e scritte altrettante parole a riguardo e le mie aspettative sono davvero alte. Subito dopo il titolo leggo “il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita” e penso “ho il libro giusto al momento giusto”. Per certe faccende non si è mai letta e detta l’ultima.

 

Sono trascorsi diversi anni da quando ho concluso la scuola dell’obbligo, eppure sembra ieri. Come il libro, uscito 20 mesi fa, sembra aver svelato il suo elisir di felicità appena ieri. Marie mi dice che riordinando posso dare una sistemata al passato; di conseguenza, di prendere coscienza di ciò che conta davvero nella mia vita e di ciò che invece non mi serve; di ciò che bisogna fare e di ciò che invece bisogna lasciarsi alle spalle. Queste ultime tre parole sono la chiave che entra nella serratura e con 1-click la chiude definitivamente.

 

Lo leggo in ogni momento abbuffandomi di pagine e pagine perché ho fretta di sapere cosa devo fare. Marie scrive che le operazioni di riordino devono sempre cominciare dal buttar via ma prima di tutto mi chiede “perché?”. Io le rispondo che non riesco più a dare una collocazione sensata a certi oggetti nella mia vita. Gli oggetti in questione sono libri, purtroppo, ma da sempre portano l’etichetta “triste”, “vecchio”, “brutto”, “cattivo”.

 

Le parole di Marie, la necessità di non vederli più e la voglia di rinnovamento mi fanno agire senza esitazione. Li raccolgo tutti, tutti in un unico pezzo di pavimento. Li prendo in mano uno ad uno con Marie che mi interroga ancora: questo ti trasmette un’emozione? Se sì tienilo, se no buttalo. Assolvo o condanno ognuno di loro. Tolgo anche le copertine di plastica, li spoglio e ne strappo qualcuno. Alla fine mi guardo intorno e conto: una, due, tre, … cinque borse di carta stracolme di libri. Che liberazione!

 

Ora passo sorridente davanti alla mia libreria sapendo che ci abitano solo libri che mi rappresentano oggi. Ho tolto la polvere dalle mie spalle, mi sono confrontata con la mia interiorità. Sono convinta che quando certi oggetti portatori di brutti ricordi non ci rappresentano più – e per fortuna – bisogna sbarazzarsene. Non servono grandi manovre, io l’ho fatto con delle borse di carta. Grazie Marie!

 

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