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Amore ma anche no

San Valentinino

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Se solo non fosse così timido. Sono sicura di piacergli. Lo capisco da come mi guarda. A volte mi giro e lo trovo imbambolato a fissarmi.
Questa storia va avanti così da almeno tre anni. Il primo non conta perché ci eravamo appena conosciuti. Il secondo, diceva che c’era una fidanzata, ma non l’ho mai vista e comunque lui era sempre attorno a me.
Poi, la settimana scorsa, mi ha presa in disparte e mi ha detto che mi amava.
Mi è saltato il cuore in gola e non sapevo cosa rispondere. La mia voce gridava: – Anch’io anch’io ! – ma senza una parola. Questa volta sono rimasta io muta e imbambolata.
Lui è arrossito, mi ha guardata per un attimo ed è andato via. Ed è ricominciata la timidezza, il silenzio e tutto il resto. Ora  non sono tanto sicura di piacergli.
Ieri quella stupida di Martina, la mia migliore amica, mi ha detto: – Basta, ora gli parlo io! –
Credevo scherzasse e invece no, l’ha bloccato nel corridoio e gli ha chiesto a bruciapelo se gli piacessi. Lui è diventato rosso, l’ha scansata e si è allontanato.
Oggi ascoltavo mia madre al telefono, diceva: – San Valentino è come l’8 marzo, una festa per vendere fiori e cioccolatini. Siamo già stati sulla luna, navigato l’organismo con microsonde e scrutato i meccanismi più misteriosi della materia, ma chi ha bisogno di San Valentino…-
Intanto mette il muso a mio padre se si dimentica di festeggiarla.
Ma a me non dispiace. Dico, ricevere fiori e cioccolatini.
Tutti continuano a dirmi che si cresce, che cambiamo ogni giorno un po’, senza accorgercene. Spero per l’anno prossimo. Forse in quarta elementare si diventa meno timidi.

 

PAOLA GIANNELLI

Pugliese d’origine, milanese d’adozione, mamma, moglie e blogger (Parla con noi di Repubblica D e Stavo Giusto Pensando) ho sviluppato il mio percorso professionale all'insegna della curiosità e delle nuove opportunità. Ho iniziato la mia carriera come ricercatrice economica nel settore dell’economia agroalimentare presso il centro studi Nomisma subito dopo il conseguimento del master in International business administration negli Stati Uniti, per poi approdare alla consulenza direzionale di tipo strategico in CAP GEMINI Ernst & Young. Sono ora consulente indipendente, specialista in internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy sui mercati esteri, asiatici in particolar in particolar modo, e annovero un passato da globe trotter per necessità (dagli Stati Uniti, Brasile e Argentina, alla maggior parte dei Paesi del Sud-est asiatico, passando per l’Europa). Precocemente attratta dalla scrittura che mi ha portata a buttare giù appunti e storie sui supporti più disparati (dagli scontrini del supermercato, ai sacchetti del pane, al palmo delle mani). Negli ultimi anni ho sviluppato una seconda focalizzazione professionale partita con l’adesione al progetto di Ellerì.

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