Dal foulard annodato si sprigiona un profumo di colonia. Vibrano le narici. Un fremito scuote gli zigomi. Sorride. È uno sforzo terribile, che non lo scompone più di tanto. Poggia una mano sulla tesa del cappello che ha sistemato sul tavolo. In quel momento la piega dei pantaloni scopre un filo di calza, […]
La mia prima badante era una bella ragazza espansiva e sicura delle sue capacità; purtroppo si era fatta gonfiare le labbra, ma l’intervento non era riuscito bene e la prima cosa che si notava era questa bocca enorme con la quale faceva fatica anche a parlare. Chi la vedeva per la prima volta mi […]
Papà lavorava a Campobasso, i miei genitori ancora si volevano bene, così io e mamma qualche volta lo accompagnavamo. Lì le strade avevano nomi di fiaba: Vico Tre Dita, Via Porta Fredda. D’inverno la neve ricopriva ogni angolo, mi fermavo nella piazzetta dell’Olmo, di fronte alle scale di pietra, e guardavo l’albero vestito di bianco. […]
Erano tre fratelli e si somigliavano l’un l’altro. Il primo amava il mare e pensò di costruire un bungalow sulla spiaggia. «È una casa di paglia» si giustificò con chi gli fece notare che sul demanio non si poteva costruire. Il secondo, invece, amava la montagna. A mezza costa costruì la sua casa. «È […]
Questo mio mare, d’inverno, si tinge di nero e inghiotte. Trizza rimane in silenzio, sotto lo sguardo solido dei faraglioni. Di notte partono i pescatori per il largo. I più piccoli trainano la lenza con la barca a motore; è pieno di aguglie argentate che nuotano sul filo dell’acqua. Gaetano partirà con i grandi. Guarda […]
Nel togliermi il cappotto mi cadono le chiavi di casa. Le raccolgo e le poggio sul tavolo dove sono le tue. Quando me ne vado porto via le tue chiavi. Entri come un uragano nella libreria di piazza Fiume con i jeans, la pelliccia corta, il tuo incanto e le mie chiavi. Mi trovi mentre […]
Il giorno nasceva presto per la donna scusalìn. abitino scuro abbottonato davanti, né lungo né corto e, sopra, il grembiulino, in piemontese detto scusalìn, con la seconda esse pronunciata aspra. semplice, spesso ricavato da una vecchia tovaglia, aveva sempre una tasca, indispensabile. una ravviata ai capelli, legati in una crocchia che non potevi dirne la […]
La pensione, nonostante il rincaro dei prezzi, se la faceva bastare. Erano passati vent’anni da quando aveva lasciato la scuola, l’istituto tecnico in cui aveva insegnato matematica a generazioni di ragazzi. Era di poche pretese Ersilia, viveva bene nell’appartamento piccolo ma confortevole, con le sue vecchie cose, i libri, i dischi di musica classica, le […]