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Sisifo

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Nel togliermi il cappotto mi cadono le chiavi di casa. Le raccolgo e le poggio sul tavolo dove sono le tue. Quando me ne vado porto via le tue chiavi. Entri come un uragano nella libreria di piazza Fiume con i jeans, la pelliccia corta, il tuo incanto e le mie chiavi. Mi trovi mentre sfoglio un libro di Camus. Hai lasciato la porta aperta, mi dici, perché non eri sicura di trovarmi, non eri sicura del mio subconscio e nemmeno di chi stava seguendo e chi era seguito. A ventisette anni si può essere indecisi, specialmente quando per i prossimi venti si dovrà spingere un masso in cima a una montagna, farlo rotolare dall’altro versante, quindi ricominciare da capo.
Il mito di Sisifo è stato il tuo regalo del nostro primo Natale da innamorati. Il mio, un anello con il simbolo dell’eterno ritorno. Siamo stati precisi. Abbiamo rispettato le consegne. Tu hai ancora le mie chiavi, io ho ancora le tue. L’assurdo ci ha condannati a stare insieme.

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